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COSA VUOL DIRE EUROPROGETTAZIONE
Introduzione, canali e opportunità

L’umanità sta affrontando forse la più grande crisi della nostra generazione. Una crisi non solo sanitaria, ma anche economica e sociale.

In uno scenario nazionale e internazionale profondamente provato, l’Unione Europea rappresenta un’opportunità: i fondi messi a disposizione costituiscono risorse preziose per lo sviluppo e l’innovazione, soprattutto in un momento in cui tale risorsa scarseggia.

Per capire a fondo perché l’Unione Europea, le sovvenzioni e i progetti sperimentali ed innovativi in una ottica di beneficio collettivo siano fondamentali per la ripresa in momenti di crisi o per la crescita continua, dobbiamo partire dalle basi, interpretando le complessità delle politiche europee per cogliere le possibilità di progresso che derivano da un migliore utilizzo delle risorse disponibili.

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L’Unione Europea come risorsa

Si parla molto e male di Europa, di come dovrebbe aiutaci o di come cerca di affossarci. Si parla di Europa in terza persona, come se l’Italia non ne fosse parte. Invece l’Italia è una protagonista importante dell’Unione Europea, dalla sua origine siamo parte della sua storia di integrazione e delle sue prospettive di sviluppo, siamo un attore princìpe in molti campi e settori.

Questo non è il momento chiedere all’Europa questo o quello ma di mettersi assieme, da europei, a costruire il domani. Già, ma con quali risorse? L’UE ha un suo bilancio, scandito su base settennale, cha ammonta a oltre 1.000 miliardi di euro. Sembrano tanti ma rappresentano una minima parte del Reddito Nazionale Lordo. Eppure, su queste risorse si concentra moltissimo dibattito e con ottime ragioni. Perché?

I fondi europei e i progetti di crescita territoriale

La risposta non è nella quantità delle risorse ma nella qualità degli usi. In altre parole, ciò che li rende molto preziosi è la loro destinazione. Più del 90% delle risorse è destinata a progetti di innovazione, infrastrutture strategiche nuove, incentivi allo sviluppo, sperimentazioni in ambito tecnologico e sociale. Insomma, non si tratta di spese correnti ma di spese di investimento: quasi un miraggio per chi vuole crescere e innovare.

Ma c’è di più. La cosa che rende i fondi del bilancio UE “europei” è proprio il sistema di regole che li accompagna. Il budget che costituisce i fondi europei è frutto di trasferimenti degli Stati membri e di ritenute sull’IVA, di dazi doganali e di altri flussi. Diventano europei perché conferiti nel Bilancio UE. La maggior parte di questo budget però resto viene reimmesso nei territori, attraverso vari Programmi e con varie modalità di gestione. È in questo processo di “europeizzazione”, questi fondi portano con sé il paradigma della programmazione. Per essere spesi, i fondi devono essere inseriti dentro un disegno strategico, un progetto di sviluppo, una teoria del cambiamento, che serva appunto a garantire che non si tratti di semplice spesa, bensì di investimenti per raggiungere impatti di valore, in grado di abilitare altri processi di sviluppo e moltiplicare le ricadute positive.

La professionalità al servizio della crescita sociale

In questo contesto, l’europrogettista diventa una figura fondamentale nella costruzione di proposte progettuali in grado di connettere il territorio alle sovvenzioni europee. Attraverso le tecniche e gli strumenti strategici del project management, il progettista europeo sviluppa percorsi di innovazione e sostenibilità di impatto sociale e di valore riconosciuto.

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